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Categoria: Allevare Tartarughe di Terra

Hai scelto una tartaruga di terra come compagna per riempire e condividere la quotidianità e vuoi sapere come allevarla al meglio?

Come quelle acquatiche, le tartarughe di terra sono molto carine e, a differenza di altri animali domestici, sono silenziose e creano meno disturbo agli esseri umani che vivono con loro, ma allevarle non è semplice ed è necessario che vi siano condizioni, requisiti e cure adatte affinché l’animale possa vivere al meglio.
Origini
Le tartarughe di terra sono rettili appartenenti all’ordine delle testuggini.

Esistono diverse specie di tartarughe ma, se hai adottato una tartaruga di terra, è molto probabile che si tratti della Testudo Hermanni: nome scientifico, dal latino, con il significato di “testuggine di Hermann”, in onore del medico e naturalista francese Jean Hermann.

Tartarughe da terra (Foto©Pixabay)
Caratteristiche delle tartarughe di terra
Ciò che caratterizza e distingue le tartarughe di terra da quelle acquatiche è la diversa morfologia del guscio. Quelle di terra infatti hanno il carapace, ossia la parte superiore del guscio, rialzata e possono avere delle dimensioni da pochi centimetri fino a tre metri.

Le testuggini sono animali ectotermi, ossia la loro temperatura corporea dipende dall’ambiente esterno, perciò è importante che esse trascorrano alcune ore al sole (soprattutto le prime ore della giornata) per innalzare la propria temperatura.

L’esposizione al sole è fondamentale per questi rettili perché permette l’attivazione di particolari enzimi adibiti alla digestione, e solo dopo aver raggiunto la giusta temperatura corporea possono dedicarsi a cercare cibo.

Verso novembre o dicembre iniziano a ripararsi in luoghi protetti, generalmente interrandosi anche di 10-20 centimetri, e vanno in letargo.

Il letargo è una fase metabolica assolutamente necessaria per questa specie, va impedito solo in caso di malattia o debilitazione e la temperatura ideale di letargo è di 5 °C. temperature inferiori ai 2 °C possono causare danni cerebrali o portare addirittura alla morte.

Al contrario temperature troppo alte, cioè superiodi a 10 °C arrecano inducono uno stato di dormiveglia pericoloso con il rischio di esaurire le scorte di grasso necessarie a superare l’inverno.
Quanto vive una tartaruga di terra
Le tartarughe di terra sono animali longevi, le specie più comuni infatti raggiungono un’età media di 30-40 anni.

Tartarughe terrestri (Foto©Pixabay)
Come allevare una tartaruga
Prima di acquistare o adottare una tartaruga è bene informarsi in modo adeguato sulle sue abitudini e sulle sue necessità.

Bisogna essere sicuri di poter garantire loro un ambiente ottimale e un’alimentazione adeguata, altrimenti si rischia di farle soffrire senza nemmeno accorgersene.

Innanzitutto è importante sapere che chiunque possiede una tartaruga di terra deve fare denuncia al Servizio Certificazione CITES. Se non lo si fa, si rischia di incorrere nel reato di bracconaggio o di traffico di animali esotici.

È possibile allevare le tartarughe in casa ma sarebbe ideale che essa abbia anche uno spazio esterno in cui crescere; non solo all’interno di un terrario casalingo dunque ma soprattutto in un recinto esterno, per due fattori fondamentali: sole e spazio in cui muoversi.

Creare un recinto per tartarughe nel proprio giardino non è difficile: basta sezionare e isolare una parte molto soleggiata del proprio giardino con una rete metallica che poi sarà ricoperta con doghe in legno per evitare che la tartaruga si arrampichi ed esca dal recinto.

Quando le tartarughe sono ancora piccole è utile, come prevenzione, coprire anche il recinto (non solo arginarlo lateralmente) per evitare l’avventarsi rapaci o cornacchie.

È buona norma posizionare all’interno del recinto una casetta in legno dove l’animale possa ripararsi dalla pioggia e zone cespugliose dove riposare al riparo dal sole cocente. Fondamentale per bere e all’occorrenza per bagnarsi, riporre una ciotola bassa.

Per allevare nel migliore dei modi una tartaruga cosa importante è curarle durante il letargo: fase fondamentale e necessaria nella vita di tutte le tartarughe, anche per quelle inferiori ad un anno di vita.

Detto ciò si può prevedere per le piccole al di sotto di 1 anno di vita un letargo breve che va dai primi abbassamenti di temperatura verso fine ottobre sino a svegliarle pian piano a febbraio.

Una volta svegliate le piccole possono continuare un letargo controllato in un terrario che avremo preparato con buona quantità di torba, fieno e una lampada spot che regoli la temperatura a 30° C in una parte del terrario e una lampada UVB per tartarughe.
Alimentazione
Le tartarughe sono rettili principalmente erbivori: si nutrono di piante ed erbette mangiandole direttamente dal suolo ma, in caso di necessità, possono sfruttare anche risorse alimentari diverse.

Poiché spesso, allo stato selvatico, vivono in un habitat caratterizzato da lunghi periodi di aridità, sono abituate a nutrirsi di erba secca e in particolare durante i periodi estivi.

L’alimentazione ideale da far seguire alla propria tartaruga domestica prevede erbe selvatiche fibrose ovvero: erba di campo, tarassaco, piantaggine, crescione, erba medica, prezzemolo, trifoglio, fiori di rosa ma anche foglie, pale di fico d’india, cicoria, radicchio e scarola romana.

Frutta (in quantità ridotta): fragole, lamponi, more, albicocche fichi e ciliegie; osso di seppia intero, per garantire l’assimilazione della corretta quantità di calcio, e pomodoro molto raramente.

È importante sapere che le erbe non vanno sminuzzate ma date intere e il cibo deve essere somministrato in piccole dosi quotidianamente.

Tra i cibi che, invece, bisogna assolutamente vietare vi sono: carne trita che crea problemi ai reni, insaccati, tutti i cibi proteici e carboidrati, latticini, formaggi e pane, frutta matura e ortaggi maturi.

Tartaruga terrestre (Foto©Pixabay)
Tartaruga di terra in casa
Come accennato precedentemente è possibile allevare tartarughe di terra in casa ma, per salvaguardare al meglio la loro salute si sconsiglia fortemente crescere tartarughe nel terrario interno ad una abitazione poiché non si riesce a ricreare la combinazione di elementi naturali che fanno crescere correttamente la tartaruga.

Fatta questa precisazione tra i consigli pratici ed utili da mettere in atto vi è sicuramente quello di procurare un terrario di dimensioni sufficientemente grandi.

Ovviamente le dimensioni variano a seconda della disponibilità di spazio in casa ma più grande è il terrario migliore sarà la capacità di movimento dell’animale.

Bisogna sottolineare che le  tartarughe sono lente ma si muovono molto. È necessario poi riempire di terra la vaschetta e disporla in un luogo sleggiato: bisogna creare uno strato di terra di almeno 30 cm di profondità, perché le tartarughe sono solite interrarsi quando vanno in letargo o per ripararsi dal caldo.

All’interno della vaschetta deve essere inserita una bacinella contenente dell’acqua per abbeverarsi e anche sufficientemente ampia per bagnarsi.
Riproduzione
Il sesso delle tartarughe si identifica dalle caratteristiche fisiche ma solo a partire dai cinque anni di vita in poi: il maschio ha generalmente la coda più lunga e spessa della femmina perché è lì che è contenuto il pene.

Subito dopo il risveglio dal letargo inizia il rituale di corteggiamento da parte del maschio che prevede inseguimenti, morsi e colpi di carapace alla femmina.

Al momento dell’accoppiamento il maschio monta sul dorso della femmina ed emette l’unico verso udibile da questi rettili per il resto muti. La femmina può conservare lo sperma in un apposito organo fino a quattro anni.

Le uova, poi, vengono deposte in buche scavate dalla femmina nel terreno con le zampe posteriori.

Il tempo di incubazione è di 2 o 3 mesi circa e il sesso dei cuccioli varia in funzione della temperatura: con temperature di incubazione inferiore ai 31,5 °C si avrà una preponderanza di esemplari maschi, con temperature superiori ai 31,5 °C in maggioranza femmine.

Al momento della schiusa, infine, la fuoriuscita dall’uovo dura anche 48 ore e in questo arco di tempo viene assorbito totalmente il sacco vitellino.

Tartaruga da terra (Foto©Pixabay)
Malattie
Le tartarughe non producono versi pertanto è più difficile capire quando l’animale vive in una stato di sofferenza.

Generalmente un eventuale presenza di malattia si capisce osservando la forma del carapace: se esso è liscio e tondo allora la tartaruga gode di buona salute; se al contrario esso appare irregolare con deformità e bozzi allora significa che l’animale soffre di un problema di piramidalizzazione del carapace ovvero una malattia ossea metabolica  legata essenzialmente ad una cattiva alimentazione aggiunta allo scarso movimento.
Specie di tartarughe di terra
Come già accennato all’inizio esistono diverse specie di tartarughe di terra, le più comuni sono Testudo Hermanni, Testudo Graeca o Testudo marginata.

La Testudo Hermanni è la tartaruga di terra più comune in Italia e in tutta l’area mediterranea. Si tratta di una razza di piccola taglia: può raggiungere al massimo i 23 cm di lunghezza ma generalmente rimane di dimensioni più contenute. Questa testuggine è molto longeva e può sopravvivere anche per più di 1 secolo.

La Testudo Graeca è anch’essa diffusa nell’area mediterranea e in Italia, ma con minore frequenta della precedente. La caratteristica che la distingue dalle altre tartarughe di terra e la rende originale è l’aspetto delle zampe che presentano dei piccoli prolungamenti cornei.

È di primaria importantanza sapere che si tratta di una specie protetta e, dunque, prelevarla in natura è vietato. La si può acquistare esclusivamente presso un allevamento certificato.

La testudo Marginata è tipica soprattutto della Sardegna ed altre isole del mediterraneo. Rispetto alle due specie precedentemente descritte ha dimensioni più grandi, arrivando anche a 45 cm di lunghezza, e presenta delle squame che fuoriescono dal carapace, rendendola facilmente identificabile.

Tartarughe di terra razze (Foto©Pixabay)
Tartarughe di terra: prezzo
Il prezzoo delle tartarughe di terra varia sensibilmente a seconda della razza, della specie, ma addirittura da esemplare a esemplare di una stessa specie per l’età o per il sesso. In media un esemplare giovane e in buona salute, appartenente ad una specie comune, ha un prezzo che si aggira tra i 70 e i 90 euro.

Per le tartarughe di terra europee, invece, il prezzo sale: dai 100 euro minimo per un esemplare baby si può arrivare a 1500 euro a seconda di specie e dimensioni.

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